lunedì 22 aprile 2013

Piantiamo un seme!

Oggi, come più volte ricordato sulla Rete, si celebra la Giornata della Terra, per la salvaguardia del nostro spesso maltrattato pianeta. La riflessione sull'inquinamento e sui modi per evitarlo è quasi obbligatoria e proporla anche ai bimbi più grandi diviene un'occasione per discutere su tematiche a loro più o meno note. I corsi sull'ecologia si sono moltiplicati negli ultimi anni nelle scuole dell'infanzia e nelle primarie. 

Ma non è a delle semplici nozioni che stavo pensando.

E'troppo facile (e forse un po'ipocrita) ricordarsi della Terra, la grande Madre Terra, solo oggi. Diventa banale ricordare la valenza di differenziare i rifiuti, i privilegi di mezzi di trasporto eco, l'utilizzo di detersivi bio. Penso però che per festeggiarla a dovere sia giusto farlo attraverso l'esempio.

Piantiamo un seme: di fagiolo, di pomodoro, di peperoncino. Piantiamo un seme e prendiamocene cura: annaffiamolo, teniamolo al caldo, osserviamo la sua crescita, diamogli un nome. Farlo insieme ai nostri bambini è un buon modo per far loro capire l'importanza rispetto per le creature vegetali: sono loro che ci danno la vita, insieme al cielo, ai mari, ai fiumi...è la Terra a darci vita.


domenica 21 aprile 2013

Motricità in giardino

Con la bella stagione, sfruttare gli spazi all'aperto del nido diventa quasi un obbligo: i bambini diventano insofferenti dopo tanti mesi in cui sono stati costretti a muoversi in locali chiusi. Il giardino, con i suoi colori e la sua ampiezza, rappresenta un ambiente libero ma protetto, in cui si può correre, arrampicarsi, annusare i fiori, stendersi nell'erba.

Vero è che pensare al cortile come un ambiente di solo "sfogo" può essere deleterio per il gruppo, che diventa ingestibile e agitato non appena si varca la porta per uscire: "In questo posto si può fare quel che si vuole!" sembrano urlare i bambini.

Ecco perchè, ogni tanto, è bene catalizzare l'attenzione con attività semi o totalmente guidate dall'adulto, affinchè si alternino momenti di gioco libero a periodi brevi ma strutturati. Oltre alle classiche attività da fare fuori (giardinaggio, giochi con l'acqua,...), si può organizzare anche la motricità.

Basta dare ai bambini materiali da gioco, come teli colorati, corde, palle e il gioco nasce da sè. I teli volano, si trascinano, nascondono cose e amici, accarezzano il prato. Le corde si tirano, strisciano, avvolgono l'albero. Le palle rotolano, si lanciano ai compagni, si lasciano scivolare forte da una discesa.

La musica appare quasi superflua, quando il contorno del giardino è già tranquillo e rilassante, ma può essere d'aiuto se si vogliono alternare ritmi veloci a melodie delicate.

In questo modo i bambini allenano naturalmente la loro capacità di prensione, i movimenti di salita, discesa, corsa e salto, la coordinazione oculo motoria e le diverse prassie, divertendosi in maniera spontanea, ma mai banale.


giovedì 11 aprile 2013

Il piccolo principe insegna la vita

Il 6 aprile 1943 veniva pubblicato un libretto che è entrato nel cuore di tanti e che ormai è diventata una sorta di educazione emozionale per grandi e piccini. Il piccolo principe di Antoine de Saint- Exupéry racconta una storia semplice, con parole garbate e immagini d'acquerello, adatte ai lettori di tutti le età. E' proprio forse l'ingenuità che contraddistingue i personaggi e i dialoghi a renderlo tanto profondo, anche per chi crede di conoscere già "quelle banalità".

Ed è proprio in questi giorni che mi sono messa a risfogliarlo ed ogni volta che lo faccio, trovo qualche estratto che mi colpisce in modo particolare. Ecco quello di questi giorni:

I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: «Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?» Ma vi domandano: «Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?» Allora soltanto credono di conoscerlo.
Succede anche voi di amare così tanto un principino coi capelli color del grano?

mercoledì 3 aprile 2013

Musica al nido

La musica entra al nido non solo sotto forma di attività strutturata o di canzoncina, ma può diventare un bel sottofondo musicale in diversi momenti della giornata per rilassare o per scatenare o per riunire.

Pensare a momenti appositi per giocare con la musica è indispensabile per offrire proposte più o meno programmate nelle quali i bimbi imparino ad "esplorare" suoni e toni. Mettere a disposizioni strumenti musicali, vero o costruiti dagli adulti del nido (ad esempio, durante dei laboratori genitori), può essere un primo approccio. Costruire o decorare oggetti musicali può divenire un'attività divertente anche per i più piccoli: bottigliette tramutate in maracas possono essere dipinte con le tempere e riempite con il travaso.

Scoprire la musica degli oggetti comuni è sicuramente un buon modo per allenare all'ascolto e alla riproduzione e un valido spunto può essere dato dai libri di Arianna Sedioli.

Cantare canzoni insieme è un buon modo per cementare il gruppo nei momenti di "attesa", come quando si aspetta di iniziare l'attività o di essere cambiati o di andare a letto. Prevedere sottofondi musicali durante alcuni momenti della giornata, come durante la merenda o durante il disegno, può rappresentare una maniera per creare un bel clima.

E infine...ballare insieme al suono di ritmi più o meno movimentati è un buon espediente per "tenere" il gruppo, nonchè per divertirsi con i bambini.

martedì 2 aprile 2013

Lo svezzamento: tra emozioni e autonomie

Passare dal latte ai cibi solidi è per il bambino (e per la famiglia) un passaggio importante e graduale, che spesso porta a galla paura e ansie degli adulti. E'di norma verso i sei mesi che si prova a introdurre nella dieta del bambino qualche alimento solido e semisolido, in maniera graduale e ben pensata: alcuni cibi possono determinare allergie e altri possono essere mal digeriti. E'fondamentale seguire il fabbisogno nutrizionale legato all'età e la dentizione del piccolo e considerare, assieme al pediatra, un'offerta di cibi varia e equilibrata. 

La mamma però perde l'"egemonia" sul nutrimento del figlio e inconsciamente potrà sentirsi depauperata di un legame speciale e di tutti quei momenti "solo a due" che l'allattamento al seno riserva alla diade materna. Se si è già provato il latte artificiale, questi sentimenti saranno attenuati, ma il bimbo reclama indipendenza e trovare il giusto equilibrio tra rischio e protezione nelle nuove avventure è per un genitore un'azione carica di responsabilità. C'è anche chi tenta con forme di autosvezzamento.

Come servizi educativi, dobbiamo accompagnare le famiglie in questi momenti, favorendone il loro naturale svolgimento, sostenendoli nelle scelte e rassicurandoli alla comparsa di eventuali incertezze. Ricordiamoci sempre che la teoria è un buon fondamento, ma calare i nostri interventi personalizzandoli è molto importante affinchè siano davvero efficaci. Tutto ciò che riguarda l'alimentazione è strettamente connesso alla sfera personale e affettiva e alla dimensione culturale di ognuno di noi: cerchiamo di trattare ogni situazionecon rispetto. 

Ho avuto un po'di difficoltà a entrare in dinamiche di svezzamento con "culture altre", abituate ad un regime alimentare diverso dal nostro e a passaggi più o meno rapidi con i cibi solidi. Il ruolo dei pediatri è davvero fondamentale per un'educazione alimentare super partes, ma a volte, nonostante i loro suggerimenti, le tradizioni e i modi di fare "di una volta" sono difficili da superare. 

Siti d'interesse:

Lo svezzamento, Ministero della Salute
L'autosvezzamento, una nuova prospettiva. Sito di genitori rivolto a genitori
All'ombra della pappa. Svezzamento e culture a confronto