L’esperienza di continuità realizzata quest’anno e non
ancora terminata mi ha lasciata delusa per diversi motivi. Primo fra tutti la
mancata attenzione nei confronti degli sforzi dei bimbi del nido: pretendere da
loro di concentrarsi e prestare attenzione per più di mezz’ora è a mio parere
una forzatura bella e buona. Altrettanto forzata è l’imposizione di dipingere
in un certo modo, con certi strumenti e con determinate tecniche.
Capisco che alla scuola dell’infanzia si pretendano diverse
competenze, ma considero la libera espressione come una forma di creatività che
canalizza le energie del bambino e se il risultato non è esteticamente bello,
lo è averlo visto intingere la tempera tra le mani.
Mi chiedo se queste esperienze abbiano veramente un senso
per i bambini. Per me non ce l’hanno avuto e mi dispiace perchè credo nelle esperienze di continuità e condivisione, sia per i più piccoli che per i più grandi.
dipende da come è fatta...
RispondiEliminale mie esperienze di continuità son quasi sempre state valide, di condivisione e aggregazione! Ma dipende sempre da chi le gestisce...
di sicuro! dipende anche da come si gestisce: non si possono lasciare interventi al caso.il rammarico è che sarebbe anche un'opportunità per intersecare saperi diversi tra educatori e insegnanti.
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RispondiEliminaCiao Vale.
RispondiEliminaSì, forse è più quello: "Non si possono lasciare interventi al caso", nel senso che ben vengano esperienze di continuità, ma mantenendo la libertà d'espressione del bambino.
Non si può imporre/pretendere il cambiamento, lo si deve avere come obiettivo, così come si devono accompagnare i più piccoli verso nuove acquisizioni, senza mai perdere la dimensione ludica e di divertimento (che è fondamentale affinchè apprendano nuove abilità). Credo si debba trovare una mediazione tra le posizioni...
Un salutone.
Nadia