Iniziare l’anno al nido è una fase delicata… per tutti: in
primis per i bimbi, che cominciano a frequentare o che dopo settimane di
vacanza devono rientrare all’asilo; poi per i genitori, che devono separarsi, a
volte per la prima volta, dai loro figli; infine per le educatrici, che hanno
il duro compito di rendere questo passaggio il più sereno possibile.
Come educatrice, mi sono sentita tante volte scoraggiata:
quanto è difficile conquistarsi la fiducia dei genitori! Quanto è stancante
accogliere il pianto dei bambini e riuscire a trasformarlo in un sorriso! Sono
solo momenti, dovuti alla stanchezza e all’impegno. Parlarne con le colleghe mi
aiuta sempre molto: consigliarsi su come affrontare determinate situazioni o a
volte, semplicemente, sentirsi comprese.
Le parole d’ordine sono comunque queste:
·
PROGETTAZIONE
·
GRADUALITA’
·
RISPETTO
·
GRUPPO
·
FIDUCIA
Progettare spazi e tempi, orari di accoglienza movimenti
all’interno della sezione è importante, ma non serve a niente se non si
considerano i ritmi del bambino. La scansione delle routine è molto diversa da
quella a cui il bimbo è abituato a casa e anche i tempi di attenzione e di attesa
sono diversi: di solito a casa, le mamme (o nonne o babysitter) sono a completa
disposizione del piccolo.
Dunque rispettare le forme di protesta che il bambino
metterà in atto è segno di comprensione. Ovvio che è necessario distinguere il
disagio dal capriccio e nel secondo caso, comportarsi in maniera ferma e
decisa. Una piccola dose di frustrazione serve per crescere: riuscire a
fornirla in maniera graduale è il segreto per un buon adattamento.
E’però doveroso, a mio avviso, rispettare anche le modalità di
approccio dei genitori: anche loro avranno bisogno di tempo. Certo, sono adulti
e quindi sanno gestire le proprie emozioni, ma anche per loro sarà un momento
di fragilità estrema al quale potrebbero reagire in maniera ambivalente, confondendo il figlio.
Avete presente quella mamma che con le lacrime agli occhi, stringe a sè il figlio e intanto gli dice "Vai, vai a giocare con gli altri bimbi che la mamma torna dopo!"?! Il messaggio che arriverà al bimbo è spiazzante ed è probabile che dopo un po'scoppi in lacrime. Che fare come educatore?
Sostenere un comportamento del genere significherebbe procrastrinare inutilmente la separazione; stroncarlo in maniera troppo direttiva potrebbe innalzare un muro con il genitore che non si sente capito. In questi casi, io la butto sul ridere con una battuta e con un sorriso (magari anche con una pacca sulla spalla).
In un secondo momento, magari telefono alla mamma per rassicurarla, dicendole che comprendo le sue ansie e che anche il bimbo ne è consapevole e non sa come gestirle. Ed è qui che bisogna lavorare insieme, nido e famiglia per costruire un contenitore emotivo per il bimbo.
Come dicevo prima, la risorsa del gruppo di lavoro è
fondamentale. Presentare un’educatrice di riferimento per ogni bimbo e ogni
famiglia è utile sia a livello pratico sia a livello emotivo, ma fin dai primi
giorni è doveroso presentarsi come un’équipe, come un unicum. E’una forza per
il singolo educatore, ma anche per gli utenti, che si sentiranno più al sicuro
in un ambiente partecipativo e condiviso da diverse persone.
L'ambientamento è al nido, alle persone che lo compongono, non al singolo educatore: il rischio è di creare un rapporto esclusivo e di lasciare prevalere i sentimenti sulla professionalità. Siamo professionisti: non dimentichiamocelo! Non è per trincerarci dietro a "pedagogichese" o per darsi arie, ma sul lavoro abbiamo dei compiti ben precisi, per quanto possa essere meraviglioso e coinvolgente stare con i bambini tutto il giorno.
Infine, la fiducia. La fiducia nei bambini, che spesso
riescono a superare difficoltà e ostacoli con una forza da eroi. La fiducia
nelle famiglie, che nonostante tutto, cercano di dare il loro meglio: siamo noi
i professionisti, sta a noi creare un rapporto positivo, criticare non serve,
mentre è necessario un’opera di empowerment. La fiducia nelle colleghe, senza la quale non si lavorerebbe in gruppo: la diversità è una ricchezza inestimabile nel nostro lavoro.
E infine: fiducia in noi stesse! Anche quest’anno settembre
e ottobre non saranno mesi facili, ma quanta soddisfazione!
Buon lavoro, colleghe!
Letture utili:
Pubblicazione sul tema degli asili nido del Comune di Firenze
Goldschmidt, Elfer, Sellech, "Persone chiave al nido", Edizioni Junior
AA. VV., Entrare al nido a piccoli passi, Edizioni Junior
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