Alla parola riunione si associa sempre un'espressione di noia. Fateci caso: "Oggi non posso: ho una riunione! Uff!", "Devo andare alla riunione!", "Faccio tardi! Ho quella riunione". Che si tratti di lavoro o condominio o scuola, l'immaginario comune è quello.
Ho sempre pensato con gioia alle riunioni al nido: sono dei momenti in cui gli adulti si possono davvero incontrare in una dimensione tutta loro e finalmente parlare e confrontarsi con la giusta calma. Penso agli scambi di informazioni giornalieri: troppo spesso frugali, troppe cose da dire.
Allo stesso tempo, credo che un'assemblea monodimensionale sia di un tedio estremo. Ho assistito a riunioni in cui una o più educatrici parlavano ai genitori (spesso disposti in cerchio) in maniera quasi ininterrotta per circa un'ora: sono morta di sbadigli anche io!
E' dunque doveroso, oltre a individuare una scaletta con gli argomenti da trattare in maniera sintetica e esaustiva, creare dei momenti di scambio reciproco. Il passaggio di parola è un buon modo per dare l'idea di un équipe unita dove ognuno ha una sua dimensione, ma gli argomenti da trattare devono essere ben condivisi, senza improvvisare troppo.
Prendere un té con i genitori aiuta a rompere il ghiaccio: ci si pone tutti su un piano più informale, abbattendo barriere difensive. Giochi o attività possono essere altrettanto utili, ma consiglio di progettare in base al gruppo che si ha di fronte: è fondamentale calibrare l'offerta sui genitori a cui ci si rivolge altrimenti si perde l'attenzione degli stessi oppure si creano inutili imbarazzi.
Infine un ottimo escamotage può essere quello delle foto o di brevi filmati di vita al nido, da proiettare al muro o semplicemente da far scorrere sullo schermo di un computer. Sostengono i discorsi e un'immagine vale più di mille parole.
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