lunedì 10 febbraio 2014

Cos'è la scuola parentale? Risponde Andrea, homeschooler dell'Ecuador

Sempre più genitori decidono di tenere i propri figli a casa, di non mandarli a scuola e di impartire personalmente un'istruzione, giudicata più costruttiva rispetto a quella offerta dalle istituzioni tradizionali. Spesso questi sistemi sono criticati per la loro informalità, sembra che non avere un programma tradizionale da seguire voglia dire non insegnare, le madri e i padri qualche volta non hanno un titolo di studio preciso e poi rimane il problema della legalità: si può fare? In Italia l'istruzione inferiore, impartita per 8 anni, è obbligatoria e gratuita, come recita l'articolo 34 della Costituzione italiana, e quindi si può fare homeschooling, proprio perchè non è la scuola ad essere un dovere. Rimane ancora una perplessità: la socializzazione. Se si chiude un bambino all'interno delle mura domestiche, come riuscirà a rapportarsi con i coetanei e con altri adulti? 

Mi sono accorta che conoscevo più le critiche che il fenomeno reale e dunque ho deciso di studiarlo più a fondo. La Rete è d'aiuto in queste occasione e i siti a tal riguardo sono tantissimi. Altrettante sono le community di homeschoolers, create per condividere materiali, metodologie, esperienze.Ovviamente tracciare una descrizione univoca impoverirebbe la scuola parentale,che punta sulla personalizzazione: ognuno calibra le proprie lezioni sui propri bambini, sui materiali a disposizione, sul territorio in cui vive. Ed è proprio questa ricchezza di contenuti che viene fuori, leggendo quello che viene scritto nei blog e nei gruppi di Facebook. I bambini imparano vivendo e prendendo parte ad esperienze che nella scuola tradizionale non possono nemmeno venir proposte. Si riscoprono valori tradizionali e attaccamento al proprio ambiente di vita: una risorsa inestimabile se si pensa ai contenuti, ahimè, ormai globalizzati, che vengono offerti ai nostri bimbi sin dalla scuola primaria. 

Tramite un gruppo di Facebook, Andrea Gardiner si è resa disponibile a rispondere a qualche mia domanda riguardo la scuola familiare, che lei porta avanti in Ecuador, dove vive con le due figlie di tre e cinque anni. Cura un blog e ha una pagina Facebook. Cercherò di tradurre le sue risposte al meglio, ma riporterò le sue risposte interamente per chiunque abbia voglia di leggerle direttamente in inglese.

Foto di Andrea Gardiner
  • Quando hai deciso di iniziare a fare homeschooling?
Ho iniziato a fare homeschooling un anno fa. Vivo in Ecuador con mio marito ecuadoregno. Io vengo dalla Gran Bretagna e volevo che le mie bambine imparassero l'inglese come lo spagnolo. Ho mandato la più grande in un nido, ma una volta che lei ha cominciato, non sembra la scuola adeguata.

I started homeschooling a year ago. I am living in Ecuador with my Ecuadorean husband. I am British and wanted my children to learn English as well as Spanish. I sent my oldest to nursery, but once she started school it was no longer adequate.
  • Hai qualche titolo di studio per insegnare?
Sono un medico. Non hai bisogno di una qualifica particolare per fare educazione parentale. Penso che le tante esperienze che ho fatto in vita mia mi abbiano preparato ad insegnare alle mie bambine.

I am a medical doctor. You do not need a teaching qualification to home school. I find the many experiences I have had in life had prepared me for teaching my girls.

  • Come sono le scuole tradizionali nel tuo Paese?
Le scuole in Ecuador non insegnano ad un livello paritario di quelle del Regno Unito e questa è una delle più importanti ragioni per cui ho iniziato a fare homescooling.

The ordinary schools in Ecuador do not teach to the same level as schools in the UK, which was one of my main reasons for starting to homeschool.


  • Ci sono altri homeschooler nel tuo Paese?
In Ecuador ce ne sono pochi altri. Molte persone che, come me, vengono da altri paesi hanno scelto l'homeschooling per i loro bambini, se non hanno optato per la Scuola Internazionale. Pochissimi Ecuadoregni sono homeschooler.

There are few other homeschoolers in Ecuador. Many other ex-pats choose to homeschool their children if they cannot afford an International School. Very few Ecuadoreans homeschool although I do know a few.
  • Dove trovi il materiale per le tue lezioni? Usi metodologie particolari?
Seguo più o meno il Curriculum nazionale del Regno Unito. Ci sono molte risorse su Internet e sono un membro del gruppo di Facebook Homeschooling parents:qui si scambiano idee, esperienze e link utili. L'homeschooling ci dà la libertà di fare cose adatte ai bisogni e agli interessi dei bambini a cui ci rivolgiamo. Per esempio, le mie bambine parlano due lingue e imparano sia in inglese sia in spagnolo, così studiamo storia e geografia dell'Europa e delle Americhe.

I follow the National Curriculum of the UK more or less. There are many resources on the internet. I am a member of facebook groups of other homeschooling parents. They share ideas, resources and links. Homeschooling does give us the freedom to do things according to the girls needs and interests. For example my girls are bilingual and learn both English and Spanish and we study history and geography from Europe and the Americas.
  • Sei soddisfatta della tua scelta?
Sono molto felice della mia scelta. Amo passare il tempo con le mie bimbe ed essere la persona a cui loro possono chiedere di chiarire i loro dubbi. Ciò rende flessibile la nostra famiglia e le bambine possono seguire lezioni individuali e possono fare progressi secondo il loro ritmo.

I am very happy with my choice. I love spending the time with my girls, and being the person who answers their many questions. It gives us flexibility as a family and the girls have one to one tuition and can progress at their own pace.
  • Hai ricevuto critiche riguardo alla tua scelta?
La gente dice che nessuno può insegnare se non sei un insegnante e che i bambini hanno bisogno della scuola tradizionale per socializzare. Nessuna di queste due affermazioni è vera. L'essenza di essere un genitore è di preparare i tuoi bimbi, magari anche nei programmi didattici. Le mie bambine hanno molto più tempo per giocare con i vicini di casa in questo modo e socializzano con adulti e bambini di tutte le età: non sono nè timide nè vergognose.

People say one cannot teach if you are not a teacher and that children need school to socialise. Neither of these are true. The essence of being a parent is training your children and this can include academic subjects. My children have more time to play with the children in the neighbourhood now than they would were they in school. They sociialise with adults and children of all ages. They are neither timid nor shy.
  • Qual'è il miglior aspetto positivo dell'homeschooling? Quale il peggiore?
L'aspetto migliore dell'homeschooling è, a mio parere, di saper sfruttare l'interesse reale dei bambini, accorgendosi quando e a cosa sono interessati. Abbiamo la libertà di studiare quel particolare argomento come e quando vogliamo e questa forma di amore per l'apprendimento dura tutta la vita. 

L'aspetto peggiore è il potenziale isolamento, ma noi facciamo passare alle nostre bimbe molto tempo a giocare con i coetanei e le portiamo in scuole di danza e palestre.

The best feature of homeschooling for me is being able to take the children´s lead when they are interested in a particular subject. We have the freedom to study it then and there. This forms a lifelong love of learning in them. The worst feature is the potential isolation, but we counter this by giving them plenty of time to play with other children and taking them to ballet and gym clubs.


La testimonianza di Andrea mi ha fatto vedere la scuola parentale da un punto di vista diverso: ha posto l'attenzione sulla peculiarità delle famiglie in cui coesistono diverse culture, sulla inadeguatezza di qualche sistema scolastico e sull'importanza dell'interesse vero dei bambini, che spesso a scuola non viene appagato. Chiunque voglia lasciare la propria testimonianza di homeschooling, oltre a lasciare un commento al post, può anche contattarmi in privato alla mail valeps@hotmail.it.


7 commenti:

  1. sinceramente ho molte perplessità riguardo all'homeschooling:

    1) conosciamo tutti la storia di Heidi e della piccola Clara costretta sula sedia a rotelle, nell'800 a scuola andavano in pochi, i ricchi avevano il maestro privato. mi sembra un ritorno a un passato molto triste.

    2) sempre più persone sono convinte che chiunque possa saper fare tutto e che non bisogna studiare e avere esperienza in un certo campo per poter esercitare una professione. un medico può improvvisarsi insegnante, come se bastasse avere una buona cultura generale (ammesso che la si abbia) per poter fare questo lavoro. cosa direbbe la signora se un'insegnante prescrivesse antibiotici al proprio figlio?

    3) credo che nell'educazione di un bambino sia molto importante avere figure di riferimento diverse, con ruoli diversi. una madre non può ricoprire il ruolo di insegnante. inoltre è nella varietà di incontri e di esperienze che si cresce e si matura.

    4) mi sembra un modo di voler risparmiare al proprio figlio le difficoltà della vita. non mi risulta che le scuole siano dei lager nazisti e che non tengano conto delle esigenze dei singoli bambini. chiaramente un genitore sceglie la scuola che ritiene più opportuna ed affidabile e si affida alla professionalità delle maestre. non nego che ci possano essere situazioni particolari, o che si possano trovare spesso e volentieri metodi che non si condividono. ma la vita è anche questo, il mondo è fatto di tante persone e tante situazioni, non tutte sempre piacevoli. fra l'altro dicono che i loro figli frequentano scuole di danza e palestre: perchè non fare anche sport a casa? non capisco perchè un criterio che per una palestra va bene non possa andare bene per la scuola.

    avrei da aggiungere ancora tante cose ma mi fermo qui. solo per concludere, non penso che tutti i bambini che fanno homescooling siano delle specie di minorati mentali anzi probabilmente nella vita andranno bene o male come tutti gli altri. ma sempre più spesso vedo da parte di certi genitori il volersi sostituire all'autorità di esperti e professionisti, educatrici di nido, insegnanti, pediatri, psicologi... tutti pensano di sapere tutto e di capire tutto meglio di chi ha i titoli. tanti bambini iperprotetti dalla vita e dal mondo. perdonatemi, ma a me fanno solo tristezza.

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    1. Ciao Cosmic Mummy! Innanzitutto, grazie per aver espresso le tue interessanti riflessioni. Come ti dicevo, sto cercando informazioni sull'argomento per riuscire a farmi un'idea più precisa. Vedi, come te, penso che la socializzazione sia fondamentale: sapersi rapportare con bambini e adulti lontano dai genitori rappresenta una risorsa inestimabile per crescere i bambini. In più, sono ancora una di quelle che crede nella scuola pubblica e nella sua funzione, credo che sia il primo passo per creare cittadini onesti e partecipi. Certo è che il fenomeno "homeschooling" sta dilagando anche nel nostro paese ed è doveroso chiedersi il perchè. I programmi a scuola non possono garantire quella personalizzazione che viene assicurata nella scuola parentale, le classi sono spesso davvero numerose e dispersive, le modalità di insegnamento si fondano su una didattica attiva e sempre in ricerca partecipativa, che coinvolge i bimbi. Sulla formazione degli insegnanti, tieni presente che Andrea vive in Ecuador e non so se la stessa libertà esista anche nel nostro paese. Secondo me, la scelta di fare homeschooling non si basa sull'iperprotezione, ma in diversi casi ho letto di una totale sfiducia nei confronti delle istituzioni tradizionali ed è un aspetto su cui vorrei riflettere.

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    2. hai ragione che è un argomento su cui bisogna riflettere. sulla personalizzazione, siamo sicuri che una personalizzazione così "estrema" sia davvero costruttiva per la crescita di un bambino? le sfide della vita non sono mai personalizzate. se poi vogliamo parlare dei difetti della scuola pubblica, della mentalità "punitiva", dei compiti e delle poesie imparate a memoria, siamo tutti d'accordo... ma come te credo nella scuola pubblica e vorrei lottare, discutere, riflettere per migliorarne i difetti, nascondere la testa sotto la sabbia a cosa può portare? ne parlo perchè ho 2 bambini, uno dei quali l'anno prossimo inizierà la scuola primaria, quindi voglio capire proprio per avere il giusto spirito critico nell'affrontare prima la scelta della scuola, poi seguire l'andamento scolastico dei miei figli. per questo ho trovato comunque interessante questo post e spero di leggerne altri, magari su metodi diversi... detto questo, il fenomeno dell'homeschooling non è poi tanto diverso (e riguarda spesso le stesse famiglie) degli antivaccinisti. non accettare i capisaldi del progresso, le conquiste della nostra società. la scuola pubblica e le vaccinazioni di massa sono forse davvero i passi più importanti per migliorare la condizione dei bambini, e quindi della popolazione. basta vedere cosa succede in paesi in cui queste due cose non sono accessibili a tutti. io citavo non a caso la storia di Heidi e di Clara, un romanzo che racconta effettivamente qual era la condizione dei bambini qualche secolo fa: analfabetismo (Heidi), poliomielite (Clara), sfruttamento (Peter). il progresso è stato talmente efficace che ci siamo dimenticati, o meglio nemmeno lo sappiamo, come si viveva prima, tanto da farci disprezzare proprio quel progresso al quale dobbiamo la nostra stessa sopravvivenza.

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    3. Spero anche io che le nostre riflessioni si possano arricchire con qualche apporto/esperienza diversa. Sull'estrema personalizzazione, condivido quanto hai detto, però ci vorrebbe una mediazione con la situazione attuale: il programma troppo spesso diventa un'ossessione. Raggiungere uno standard è un obiettivo e le tante diffuse prove Invalsi mi sembrano sostenere questa considerazione, mentre si perde di vista il piacere di apprendere anche in maniera spontanea. Spero di riuscire a raccogliere materiali anche per altri post su metodologie didattiche altre. Mi fa sempre piacere condividere punti di vista :)

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    4. sono d'accordo, il punto però secondo me non è sul raggiungere un obbiettivo - che è corretto - quanto i metodi seguiti per raggiungerlo. ecco, in una scuola ideale si dovrebbero raggiungere degli obbiettivi (ragionevoli per l'età e un minimo elastici) utilizzando metodi il più possibile personalizzati.

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  2. Complimenti per questo post. Sono Naila, educatrice spagnola ed abito a Milano da quasi 3 anni. Mi sono veramente stupita di questo tipo di educazione, veramente non la conoscevo. Mi sembra una idea meravigliosa sempre che i bambini abbiano l'opportunità di socializzare, che per quanto vedo non è difficile.

    Comunque vorrei dire anche la mia. Mi sembra proprio un idea speciale il homeschooling però a me vengono in testa grandi interroganti:

    1. Anche se sono a casa con la mamma, e ogni bambino imparerà cose diverse... non è troppo rischioso il fatto che una mamma può rendere mille possibilità al suo bambino e invece una altra non ci riesce perché magari non ha le risorse, i soldi, il tempo magari. Cioè, in questo modo diamo più opportunità ai bimbi o gliene stiamo togliendo. È pur vero che la scuola pubblica un po' mimetizza tutti i bimbi in uno stesso collage, però da anche tante possibilità che tutti possono sperimentare.

    2. Sono cosciente che dai 0 agli 8 anni i bimbi imparano delle cose che non potranno mai più imparare. Costruiscono la loro personalità. Io vedo i bambini di 3 anni in inserimento e la loro fatica per capire le regole del nido o la materna, vedo delle facce che magari non capiscono bene che sono stati rimproverati perché la mamma ha altri modi. Cioè, bambini che fino agli 8 anni non sono stati in mani di una altra autorità adulta... più avanti come se la caveranno in un ambiente di lavoro? E il più importante... avranno acquisito le abilità sociali per lavorare in gruppo? Sopporteranno il fracasso? Riusciranno a gestire la rabbia? Sono sentimenti negativi che spesso si e sperimentano quando si è in gruppo, poiché a casa sono gestiti da la mamma. E al massimo si può avere un conflitto con un fratello che sarà sempre più piccolo o più grande, mai un coetaneo (gemelli a parte).

    Per ultimo voglio solo aggiungere la esperienza di una mia amica che lavora in una tagersmutter. Lei ha 3 bambini di 2 - 3 anni. I bimbi passano la giornata in una delle case (cambiano ogni 3 mesi) con la mia amica che sarebbe l'educatrice di riferimento. Alla fine, se per 3 mesi i bimbi sono andati a casa di "Laura" sarà Laura a fare più fatica a seguire le norme visto che si trova nella sua propria casa. Quindi questo è una conferma dell'effetto che fa in un bambino mescolare la casa con l'istruzione.

    Io voto per una scuola pubblica più libera, però dovremmo fare un pensiero e decidere... se vogliamo vivere in una società con certe comodità bisognerà imparare certe regole. Più comodità vuol dire anche meno libertà. Quello è il prezzo. Se vogliamo avere sanità bisogna lavorare e adeguarsi alle richieste per averla, altrimenti possiamo andare ad abitare liberamente in foresta.

    La domanda da porsi sarebbe... quanta libertà sono deciso a perdere per avere certe comodità? Qual'è il limite?

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    1. Ciao Naila! Ho apprezzato molto la tua attenta riflessione. Purtroppo non ho visto dal vero, con i miei occhi come funziona una scuola parentale e forse se ti rispondesse qualcuno che ha più esperienza, la risposta sarebbe più precisa. Il dubbio sulla socializzazione, presente e futura, dei bambini è quello che anche a me faceva dubitare di più della scuola familiare, ma parlando con Andrea, sembra che le sue bambine non ne abbiano risentito e questa posizione viene confermata dalle diverse testimonianze trovate on line. Ora, è vero che il punto di vista di una mamma è diverso da quello di un'insegnante e il discorso che facevi sull'autorevolezza di un non familiare è legittimo. Mi trovo meno d'accordo sul discorso delle possibilità diverse di apprendimento, perchè questo purtroppo accade anche nella scuola pubblica: esistono linee guida, programmi, ma alla fine quando si segnano i bimbi a scuola, si sa che è una questione di fortuna avere una buona insegnante. Ecco, forse hai proprio ragione, quando parli della libertà: quanto può essere libero di apprendere in autonomia un bambino? quanto noi adulti siamo disposti a vivere una vita "più scomoda" per offrire ai bimbi opportunità di apprendimento spontaneo in maniera formale ed informale? Ci hai offerto un'ottimo taglio per porsi delle domande sulla questione. Mi piacerebbe approfondire il discorso delle Tagesmutter e se la tua amica è interessata, falle conoscere il blog.

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