Scrivo questo mia riflessione con un pizzico di nostalgia ma
anche con un po’ di tristezza … la nostalgia è per i bimbi che tra poco
smetteranno di frequentare il nido e per la bellezza di questo anno educativo
passato insieme mentre la tristezza è perché tra pochi giorni rientrerò a pieno
titolo e nuovamente tra la schiera degli innumerevoli precari perché per il
prossimo anno non ci sono i fondi per potermi rinnovare il contratto. Ed è
proprio da qui che vorrei partire per riflettere, perché il lavoro educativo è
affascinante e coinvolgente ma spesso si scontra con i problemi economici e in
un solo attimo vedi tanti anni di studio e sacrificio sfumare.
Questi ultimi
giorni al nido sono molto faticosi, la fatica di un anno di lavoro mista a
questi sentimenti contrastanti mi sta mettendo davvero alla prova!
Ciò che lascio è uno splendido anno con 7 splendidi bambini grandi che ho imparato a conoscere e che ho aiutato a rendere autonomi ciò che spero è il meglio per loro (e anche per me)... io credo che il lavoro educativo sia anche un lavoro su di sé, accettare i sentimenti e le emozioni del momento, rielaborarli e riuscire a trarne insegnamento...
Ciò che lascio è uno splendido anno con 7 splendidi bambini grandi che ho imparato a conoscere e che ho aiutato a rendere autonomi ciò che spero è il meglio per loro (e anche per me)... io credo che il lavoro educativo sia anche un lavoro su di sé, accettare i sentimenti e le emozioni del momento, rielaborarli e riuscire a trarne insegnamento...
Chiara Maria Candiani
Anche questo anno educativo piano piano sta arrivando alla fine... altri piccoli cuccioli che in questi giorni, mesi, anni, sono cresciuti, lasceranno questo percorso per percorrerne un'altro: quello della scuola dell'infanzia. Un anno pieno di positività, ma anche di difficoltà, di cambiamenti, di novità...un anno che ha aiutato alla équipe a riflettere sul lavoro fatto in questi otto anni di cammino insieme, un lavoro che quest'anno ci ha portato tante belle sorprese e novità dalle famiglie. Eh sì perchè questo è stato l'anno in cui le nostre riflessioni sono andate alle famiglie, alla costruzione della relazione di fiducia e condivisione, al far conoscere un approccio educativo alternativo che aiuti gli stessi genitori a osservare e relazionarsi al loro bimbo in maniera nuova, alla costruzione di una rete educativa.
Percorso
iniziato dall'equipe attraverso l'organizzazione di un fitto calendario annuale
con un evento al mese che coinvolgesse proprio loro (dai laboratori creativi,
al corso di Disostruzione delle vie aeree in età pediatrica con la Croce Rossa
Italiana; dagli incontri di sezione con la visione del video della giornata dei
loro bimbi al nido, ai colloqui individuali; dall'incontro con esperti in
educazione ai momenti di condivisione e scambio di riflessioni ed emozioni).
Un
percorso che si conclude con la nostra festa d'estate: "Facciamo
rete" ! Eh sì!! E' questo il suo titolo: una rete di relazioni che si crea
ogni anno tra gruppo educativo e bambini; tra bambini e bambini; tra gruppo educativo
e famiglie; tra le famiglie stesse. Un festa nella quale le famiglie sono le
principali protagoniste attraverso la ristrutturazione dei giochi in giardino
da parte dei babbi, l'animazione del testo di letteratura per l'infanzia
"Il ciuccio di Nina" interamente pensata ed organizzata dai genitori;
la creazione di giochi per l'infanzia e articoli creativi da esporre ai
mercatini artigianali della città totalmente pensata ed organizzata dalle mamme
stesse per raccogliere fondi da destinare all'acquisto di giochi e materiale
per il nido.
Riflettendo credo che quest'anno sia
stato l'anno in cui le famiglie si sono prese cura del nostro nido, quella cura
che ogni giorno noi educatrici abbiamo dei loro bimbi, dell'ambiente in cui
vivono la giornata, dei giochi e materiali con la quale si relazionano.
Concludo con questa frase:
"Mettersi insieme è un inizio,
rimanere insieme un progresso, lavorare insieme un successo" Henry
Ford.
Lucia Vichi
Eccoci
qui, ancora qualche settimana e anche questo anno verrà concluso… Mi trovo qui
di fronte alle foto dei “miei” bambini e vedo i loro sorrisi, vedo i loro
cambiamenti, vedo occhietti furbi, felici, assonnati e a volte pieni di
lacrime, bocche piene di pappa, di parole, di baci braccia e mani piene di
giochi, colori e abbracci piedi scalzi, piedi affondati nella sabbia, nella
farina e nell’acqua vedo tanta gioia, e tra queste foto riconosco alcune
fatiche che hanno accompagnato quest’anno educativo.
Fatiche nei rapporti con
alcune famiglie che ancora faticano a capire che un asilo nido non è un
babyparking…o ad affrontare alcune “problematiche” emerse. Fatiche fatte di
lavoro portato a casa che coincidendo con altrettante fatiche dovute alla mia
imminente laurea (ed ultimi esami universitari). Fatiche nel cercare di riuscire
a fare tutto ed organizzare tutto, sognando giornate di 72 ore. Un altro gruppo
di bambini è passato nel nostro asilo e ha lasciato segni e ricordi che mi
rimarranno a lungo impressi, ora con orgoglio, tenerezza e un velo di tristezza
li vedo pronti a incamminarsi verso la scuola dell’infanzia… mi auguro che nel
loro cammino trovino solo insegnanti pronti ad accoglierli, a capirli, a
spronarli a dare sempre il meglio e che ognuno di loro conservi tutte le più
belle caratteristiche e particolarità per cui in questi anni li ho conosciuti…
Cr: la tua curiosità, il tuo appassionarsi e l’indagare sulla natura e sugli
animali
Ca: per la tua sensibilità, la tua tenacia e attenzione
E: per la tua
attenzione alla cura degli altri, per il tuo batterti e schierarti sempre dalla
parte di chi è in quel momento più debole
Ca: per il tuo sorriso, la tua
passione per la lettura e per la musica
G: per la tua energia e per il tuo
amore per numeri e lettere, con l’augurio per un domani di divertiti a scrivere
e tirar fuori il tuo mondo
G: per il tuo amore per gli animali, la tua
sensibilità e attenzione a non arrecare loro nessun danno…che si parli di un
coniglietto o di una formica
Martina Salmaso
E
dopo 7 anni di lavoro nei nidi, non mi abituo mai: i saluti di fine anno mi
fanno sempre commuovere. Nell'abbracciare i bimbi, soprattutto quelli grandi
pronti per l'avventura della scuola dell'infanzia, si ripensa a quando sono
arrivati al nido: più piccoli di statura, più bisognosi di cure. Sembrano
d'improvviso così autonomi e indipendenti e si capisce che da quell'abbraccio è
difficile da sciogliere soprattutto per noi adulti, che vorremmo avere
l'opportunità di continuare a vederli crescere.
Quanti pianti durante
l'ambientamento! Quanta fatica a costruire rapporti di fiducia con mamme e papà
in preda alle ansie dell'allontanamento! Poi così veloce ed inesorabile, arriva
il momento di salutarci. Quest'anno la sezione dei grandi, in cui ho lavorato,
aveva un gran numero di bimbi arrivati proprio quest'anno: il periodo degli
ambientamenti è stato prolungato e davvero impegnativo. Hanno fatto così tanti
progressi e soprattutto hanno fatto gruppo: sono amici.
Questo è il traguardo
più importante del lavoro educativo: sentirsi parte di un qualcosa che è casa,
ma è anche libertà. Non si è in famiglia al nido, ma ci si sente altrettanto
sicuri: si può provare a mettersi in gioco per cavarsela da soli. Spero che
ognuno di loro porti con sè l'attitudine a creare reti di relazioni e che
dentro di sè porti l'esperienza di questo anno insieme.
Il tradizionale "bilancio di fine anno educativo" di Educhiamo! è diventato una rete di emozioni e esperienze: anche questo è un bel traguardo! :)
Valentina Ferri
Nessun commento:
Posta un commento