mercoledì 25 giugno 2014

Educhiamo insieme: un altro anno educativo è passato...

Scrivo questo mia riflessione con un pizzico di nostalgia ma anche con un po’ di tristezza … la nostalgia è per i bimbi che tra poco smetteranno di frequentare il nido e per la bellezza di questo anno educativo passato insieme mentre la tristezza è perché tra pochi giorni rientrerò a pieno titolo e nuovamente tra la schiera degli innumerevoli precari perché per il prossimo anno non ci sono i fondi per potermi rinnovare il contratto. Ed è proprio da qui che vorrei partire per riflettere, perché il lavoro educativo è affascinante e coinvolgente ma spesso si scontra con i problemi economici e in un solo attimo vedi tanti anni di studio e sacrificio sfumare. 

Questi ultimi giorni al nido sono molto faticosi, la fatica di un anno di lavoro mista a questi sentimenti contrastanti mi sta mettendo davvero alla prova!

Ciò che lascio è uno splendido anno con 7 splendidi bambini grandi che ho imparato a conoscere e che ho aiutato a rendere autonomi ciò che spero è il meglio per loro (e anche per me)... io credo che il lavoro educativo sia anche un lavoro su di sé, accettare i sentimenti e le emozioni del momento, rielaborarli e riuscire a trarne insegnamento...
Chiara Maria Candiani

Anche questo anno educativo piano piano sta arrivando alla fine... altri piccoli cuccioli che in questi giorni, mesi, anni, sono cresciuti, lasceranno questo percorso per percorrerne un'altro: quello della scuola dell'infanzia. Un anno pieno di positività, ma anche di difficoltà, di cambiamenti, di novità...un anno che ha aiutato alla équipe a riflettere sul lavoro fatto in questi otto anni di cammino insieme, un lavoro che quest'anno ci ha portato tante belle sorprese e novità dalle famiglie. Eh sì perchè questo è stato l'anno in cui le nostre riflessioni sono andate alle famiglie, alla costruzione della relazione di fiducia e condivisione, al far conoscere un approccio educativo alternativo che aiuti gli stessi genitori a osservare e relazionarsi al loro bimbo in maniera nuova, alla costruzione di una rete educativa

Percorso iniziato dall'equipe attraverso l'organizzazione di un fitto calendario annuale con un evento al mese che coinvolgesse proprio loro (dai laboratori creativi, al corso di Disostruzione delle vie aeree in età pediatrica con la Croce Rossa Italiana; dagli incontri di sezione con la visione del video della giornata dei loro bimbi al nido, ai colloqui individuali; dall'incontro con esperti in educazione ai momenti di condivisione e scambio di riflessioni ed emozioni). 

Un percorso che si conclude con la nostra festa d'estate: "Facciamo rete" ! Eh sì!! E' questo il suo titolo: una rete di relazioni che si crea ogni anno tra gruppo educativo e bambini; tra bambini e bambini; tra gruppo educativo e famiglie; tra le famiglie stesse. Un festa nella quale le famiglie sono le principali protagoniste attraverso la ristrutturazione dei giochi in giardino da parte dei babbi, l'animazione del testo di letteratura per l'infanzia "Il ciuccio di Nina" interamente pensata ed organizzata dai genitori; la creazione di giochi per l'infanzia e articoli creativi da esporre ai mercatini artigianali della città totalmente pensata ed organizzata dalle mamme stesse per raccogliere fondi da destinare all'acquisto di giochi e materiale per il nido.

Riflettendo credo che quest'anno sia stato l'anno in cui le famiglie si sono prese cura del nostro nido, quella cura che ogni giorno noi educatrici abbiamo dei loro bimbi, dell'ambiente in cui vivono la giornata, dei giochi e materiali con la quale si relazionano. Concludo con questa frase: 
"Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme un progresso, lavorare insieme un successo" Henry Ford.
 Lucia Vichi

Eccoci qui, ancora qualche settimana e anche questo anno verrà concluso… Mi trovo qui di fronte alle foto dei “miei” bambini e vedo i loro sorrisi, vedo i loro cambiamenti, vedo occhietti furbi, felici, assonnati e a volte pieni di lacrime, bocche piene di pappa, di parole, di baci braccia e mani piene di giochi, colori e abbracci piedi scalzi, piedi affondati nella sabbia, nella farina e nell’acqua vedo tanta gioia, e tra queste foto riconosco alcune fatiche che hanno accompagnato quest’anno educativo. 

Fatiche nei rapporti con alcune famiglie che ancora faticano a capire che un asilo nido non è un babyparking…o ad affrontare alcune “problematiche” emerse. Fatiche fatte di lavoro portato a casa che coincidendo con altrettante fatiche dovute alla mia imminente laurea (ed ultimi esami universitari). Fatiche nel cercare di riuscire a fare tutto ed organizzare tutto, sognando giornate di 72 ore. Un altro gruppo di bambini è passato nel nostro asilo e ha lasciato segni e ricordi che mi rimarranno a lungo impressi, ora con orgoglio, tenerezza e un velo di tristezza li vedo pronti a incamminarsi verso la scuola dell’infanzia… mi auguro che nel loro cammino trovino solo insegnanti pronti ad accoglierli, a capirli, a spronarli a dare sempre il meglio e che ognuno di loro conservi tutte le più belle caratteristiche e particolarità per cui in questi anni li ho conosciuti…

Cr: la tua curiosità, il tuo appassionarsi e l’indagare sulla natura e sugli animali 
Ca: per la tua sensibilità, la tua tenacia e attenzione 
E: per la tua attenzione alla cura degli altri, per il tuo batterti e schierarti sempre dalla parte di chi è in quel momento più debole 
Ca: per il tuo sorriso, la tua passione per la lettura e per la musica 
G: per la tua energia e per il tuo amore per numeri e lettere, con l’augurio per un domani di divertiti a scrivere e tirar fuori il tuo mondo 
G: per il tuo amore per gli animali, la tua sensibilità e attenzione a non arrecare loro nessun danno…che si parli di un coniglietto o di una formica
Martina Salmaso

E dopo 7 anni di lavoro nei nidi, non mi abituo mai: i saluti di fine anno mi fanno sempre commuovere. Nell'abbracciare i bimbi, soprattutto quelli grandi pronti per l'avventura della scuola dell'infanzia, si ripensa a quando sono arrivati al nido: più piccoli di statura, più bisognosi di cure. Sembrano d'improvviso così autonomi e indipendenti e si capisce che da quell'abbraccio è difficile da sciogliere soprattutto per noi adulti, che vorremmo avere l'opportunità di continuare a vederli crescere. 

Quanti pianti durante l'ambientamento! Quanta fatica a costruire rapporti di fiducia con mamme e papà in preda alle ansie dell'allontanamento! Poi così veloce ed inesorabile, arriva il momento di salutarci. Quest'anno la sezione dei grandi, in cui ho lavorato, aveva un gran numero di bimbi arrivati proprio quest'anno: il periodo degli ambientamenti è stato prolungato e davvero impegnativo. Hanno fatto così tanti progressi e soprattutto hanno fatto gruppo: sono amici

Questo è il traguardo più importante del lavoro educativo: sentirsi parte di un qualcosa che è casa, ma è anche libertà. Non si è in famiglia al nido, ma ci si sente altrettanto sicuri: si può provare a mettersi in gioco per cavarsela da soli. Spero che ognuno di loro porti con sè l'attitudine a creare reti di relazioni e che dentro di sè porti l'esperienza di questo anno insieme.

Il tradizionale "bilancio di fine anno educativo" di Educhiamo! è diventato una rete di emozioni e esperienze: anche questo è un bel traguardo! :) 
Valentina Ferri


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