Il concetto di limite e di regola ad un primo
sguardo sembra cozzare completamente con l'idea montessoriana di libertà e di
autoregolazione.
Ad uno sguardo più attento e meno superficiale ci
si accorge che la propria personale libertà si trova inevitabilmente a contatto
e confronto con quelle altrui e per questo motivo in ciascun bambino il senso
della propria libertà si coniuga con il rispetto delle “regole”.
Regole che devono essere chiare, esplicitate e
comprensibili in modo tale da aiutare i bambini ad interiorizzare un
comportamento rispettoso e “accettabile”, ciò richiede che i bambini
acquisiscano l'autodisciplina e la coscienza sociale, processi che possono
avvenire solo durante una lenta maturazione ed a una cura costante alle
singole, uniche ed irripetibili peculiarità.
Risulta quindi chiaro come lo scopo di insegnanti,
educatori e genitori non sia quello di plasmare il bambino ed il suo futuro
mediante una severa disciplina, ma anzi quello di aiutarlo a diventare maturo,
indipendente e responsabile facendo esprimere la sua personale individualità.
A fronte di ciò che è appena emerso, come dovrebbe
comportarsi quindi un adulto che si approccia a questo aspetto?
- Evitare la violenza , è il metodo più efficace per insegnargli ad essere violento
- evitare di immobilizzarlo fisicamente
- evitare minacce e punizioni
- evitare di mettere il bambino in imbarazzo schernendo la sua condotta
- evitare di risolvere un capriccio in pubblico, meglio gestire la situazione in un luogo più privato e contenuto
Inoltre ritengo fondamentale sottolineare come sia
sempre meglio indicare al bambino la giusta condotta anziché aspettare
comportamenti sbagliati, per poi punirlo o sgridarlo. Ai fini di un approccio montessoriano, la disciplina
risulta quindi non sintomo di punizione, ma sintomo di insegnamento.
Essa infatti permette al bambino di muoversi in
autonomia in un ambiente adatto alle sue esigenze e stimolante per il suo
sviluppo spontaneo, concede tempo per far sperimentare e ripetere esercizi
utili per crescere. Tutto quanto appena detto getta le basi ad un altro
concetto chiave dell'approccio montessoriano, l'autoeducazione.
Tutti i bambini cercano di violare regole e
limiti, è un normale processo della crescita infantile e personale. È un modo
diretto ed efficace per mettere alla prova gli adulti ed in base alle loro
reazioni imparare a gestire limiti e confini tra accettabile e non accettabile.
Un passo per coinvolgere i bambini nella scelta
delle regole è quello di concordale assieme,così che su alcune sia possibile
trattare o mediare e così che anche il punto di vista del bambino venga
ascoltato e accolto.
E se le regole vengono infrante? Con calma ma
fermezza ricordiamo al bambino la regola e il motivo per cui è importante
rispettarla. Si potrebbe anche condurlo ad una scelta più appropriata .
Il tavolo della pace
Quando il litigio coinvolge due bambini,ed
arrivano al punto di essere troppo arrabbiati per ragionare, è in questa
occasione che entra in scena il tavolo della pace, un luogo dove possono
calmarsi seguendo una procedura che mette subito fine al diverbio.
Un tavolo a misura di bambino,
due sedie, un campanellino ed un fiore o ornamento che simboleggi la pace. I
bambini qui dialogheranno uno per volta fino al raggiungimento dell'intesa, se
non riescono a trovarla, sarà necessario un mediatore. Il tavolo della pace fa
sentire ascoltati, il proprio punto di vista viene accolto e che ognuno dei
partecipanti riceverà un equo trattamento, impareranno a risolvere i litigi con
onestà e buona volontà mantenendo una atmosfera armoniosa e collaborativa. Il
campanello viene suonato ad accordo raggiunto.
di Martina Salmaso
trovo questo articolo davvero utile, interessante e ben scritto.
RispondiEliminaSpero di poterne leggere altri come questo al più presto, per riuscire a mettere in pratica tutte queste "regole" ed educare mia figlia in maniera equilibrata e serena.
Grazie e complimenti a Martina Salmaso
Trovo l'articolo spieghi in maniera veramente chiara l'approccio Montessori, di facile comprensione non solo per gli educatori ma anche per i genitori stessi.
RispondiEliminaComplimenti all'autrice, seguirò volentieri il blog.
Ringrazio tutte per la lettura e riferirò subito a Martina. Siamo in diverse a scrivere per Educhiamo!
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