Mi sono iscritta quasi per gioco a una giornata sul gioco. “Il
gioco: uno dei quattro elementi della gioia” era il titolo, che ho letto sull’evento
di Facebook, inviatomi da Lucia Berdini, coach di risate marchigiana. Chissà perché
ce l’avevo tra i contatti, chissà perché proprio ora che ho tanta voglia di
rimettermi in gioco, chissà… perché no?!
Senza troppe aspettative, mi sono iscritta ed è stata una
scelta vincente.
Ehi, voi, adulti, vi ricordate di come ci si sente quando si
gioca? In fin dei conti, noi educatori siamo fortunati: giochiamo per lavoro
tutti i giorni… ma con i bambini. I bambini sono un po’la nostra scusa: lo
facciamo per loro, no?! E invece domenica abbiamo giocato tra adulti e per noi
stessi. Perché? Perché giocare è divertente.
Ho amato Lucia dall’introduzione del corso. Mentre parlava
annuivo come una scema, ma per la prima volta la sentivo dire cose che avrei
potuto dire io. Noi “professionisti del settore” ci impegnamo un po’troppo per
trovare una finalità specifica al gioco, dimenticando la vera ludicità, il vero
spasso, il vero vortice di emozioni che si prova quando si gioca.
Lucia ha poi parlato del valore della celebrazione dell’errore
e conseguentemente della competizione che scatta nei giochi. Ma davvero l’importante
è vincere? Ma davvero è importante non sbagliare mai? Arrivare primi senza un
intoppo mi sembra mortalmente noioso, invece è dalla caduta che scatta la
risata, ci si forza a prendere una pausa, ci si ascolta, si osserva ciò che ci
circonda e come le persone vicine si rapportano con noi.
Se fossi una filosofa, direi che è la metafora della vita,
ma purtroppo mi viene solo in mente La tartaruga di Bruno Lauzi, che è
diventata la mia guru negli ultimi mesi.
Insomma, proseguendo… Lucia è stata bravissima a creare il
gruppo, a farci conoscere, a metterci l’uno di fronte all’altro senza timore e
a farci sentire a nostro agio in questa situazione tramite giochi, canti, balli
e… una valanga di risate. Nel pomeriggio abbiamo lavorato sulla fiducia, che vi
assicuro non è cosa da poco. In realtà, ho conosciuto nuovi amici, ma sono uscita dal meraviglioso Ecovillaggio Ciricea, con una maggiore consapevolezza in me stessa. Mi ricordavo la bambina che ero, con i suoi sogni, la sua speranza, le sue paure.
Non mi sono mai sentita tanto a casa. Quello era il posto in
cui volevo essere e sapere di avere accanto quelle persone nel mio cammino mi
fa sentire bene. Mi fa ridere il cuore, ecco. Le emozioni che abbiamo provato
erano le emozioni di tutti e nessuno era solo, nel rispetto della sua
individualità.
C’era chi mi ha fatto sentire al sicuro, chi mi ha fatto morire
dal ridere, chi mi ha colpito per la sua delicatezza, chi mi ha intenerito, chi
mi ha chi mi ha trasmesso coraggio, chi
mi ha trasmesso forza, chi mi ha trasmesso gioia, chi mi ha consolato, chi mi
ha insegnato, chi mi ha stupito, chi mi ha dato energia positiva, chi mi ha
abbracciata stretta, chi mi ha fatto venire voglia di nuove esperienze. Indovinatevi e grazie a tutti per le coccole e per esservele lasciate fare da me!
Vale, leggo e mi commuovo. Anche io sto rimettendo in ordine le emozioni di domenica. Sei un grande cuore, grazie per metterti in gioco e per aiutare gli altri a farlo! Continua così perché sei davvero una forza rara! <3 E grazie per le caramelline, mi hanno riportato indietro nel tempo...
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