Ho conosciuto Cecilia Albani per caso su Facebook. Il suo blog, La principessa con la valigia, parla di un argomento che può sembrare banale, ma dobbiamo darle il merito di essere riuscita a trattarlo in maniera ironica e divertente, ma sempre attenta ai sentimenti dei bambini.
Non si tratta di una vera e propria fiaba, ma della famiglia allargata, un fenomeno sempre più diffuso oggi e per niente isolato. Cecilia ha il coraggio di definirsi una matrigna per la bimba del suo compagno. Il termine non è dei più lusinghieri: nelle favole, la matrigna rappresenta l'alter ego della principessa, agisce contro di lei, la invidia e la ostacola in ogni modo.
Cecilia invece ha un'attenzione nuova per il suo ruolo e fa della delicatezza il suo punto di forza: riconoscere con tanta schiettezza la scomodità del suo "matrignato" è di sicuro coraggioso. Facendole qualche domanda ho scoperto questo e molto altro, ma... lascio la parola a lei...
Perché
hai deciso di aprire un blog e di condividere la tua esperienza di Matrigna?
Ottima domanda!
Perché si arriva a descrivere dettagli così personali
della propria vita?
Tutto è iniziato
una notte di Maggio: a quel tempo facevo la spola tra casa di mia madre e casa
del mio compagno che si trovavano a più di un’ora di distanza l’una dall’altra,
in due provincie distinte. Ero stremata: vivevo con la valigia alla mano (la mia fidata Valigia Blu dalla quale il mio
Blog prende il nome per l’appunto), non mi sentivo appartenere a nessun
luogo. A quel tempo avevo appena conosciuto Piccola Principessa (la mia adoratissima figliastrina) ed era
proprio questo il motivo dei miei continui spostamenti dato che volevamo
procedere un passo alla volta: mi capitava di fare un giorno qui ed uno là, il
che mi rendeva spaesatissima e molto, molto fragile.
Avevo un estremo bisogno di trovare qualcuno che capisse cosa stavo provando, che mi dicesse
che non ero pazza e che tutte le paure che provavo erano normali. Quando si
entra nella vita di un bambino non tuo si ha tanta paura di sbagliare sapete?
Ogni piccolo passo è compiuto con prudenza e non si sa mai fin dove spingersi.
Per questo ho deciso di condividere la mia esperienza: per dare un sostegno a
tutte quelle donne che si trovano ad affrontare una situazione così delicata.
Cosa
intendi con il termine Matrigna?
Il termine “Matrigna” ha un significato prettamente
negativo ancora oggi nella lingua italiana ed è per questo motivo che a me
piace così tanto utilizzarlo in maniera ironica. Per me Matrigna significa
Amica, Confidente, Compagna di Giochi e perché no, Fidanzata di Babbo. Lo
preferisco di gran lunga a quell’orribile termine di “Terzo Genitore”; noi non
siamo Genitori e non lo vogliamo nemmeno essere!!
Quale ruolo ha, secondo te, la
Matrigna nella famiglia moderna?
A mio avviso, ha un ruolo molto importante perché
indirettamente contribuisce all’educazione dei figliastrini. Di certo non siamo
noi a dettare le regole: quello è un compito che spetta a Babbo e Mamma. Ma
possiamo insegnare il Rispetto e l’Amore Incondizionato a prescindere dai
legami di sangue. E non è un compito da poco, ecco!
Nel tuo blog, parli del ruolo di
matrigna in maniera molto coscienziosa e autoironica. Non è così scontato. Da
educatrice, mi sono trovata spesso di fronte a situazioni familiari complicate
e dolorose soprattutto per i bambini. Come avete raggiunto il vostro
equilibrio?
Cercando di farle capire che poteva fidarsi di me e che
non avrei mai rappresentato una minaccia per lei, quanto piuttosto una figura
solida e presente nella sua vita. Ho sempre cercato di metterla al di sopra
delle mie esigenze e di non toglierle mai lo spazio accanto a suo padre. A lei
mi sono dedicata moltissimo e continuo a farlo anche oggi: ho passato ore a far
sposare bambole di qualsiasi forma e dimensione (ed io non l’ho mai fatto neanche quando ero piccola…sono sempre stata
un maschiaccio!), ho cercato di entrare nel suo mondo a piccoli passi e
contemporaneamente di farle conoscere il mio. Questo ci ha permesso di
instaurare un legame esclusivo e molto forte. Lei di contro mi ha regalato
moltissimo: attraverso la sua dolcezza ho imparato ad amare i bambini.
Quale riscontro hai
trovato tra le lettrici e i lettori del tuo blog?
Chi mi scrive o legge ha bisogno di sentirsi rassicurato
della situazione che sta vivendo, di sfogarsi o cercare una soluzione ad un
problema che in quel momento appare impossibile da superare. Sembra assurdo ma
noi Matrigne ci facciamo domande anche su aspetti che possono apparire
insignificanti della vita quotidiana! Spesso racconto con orgoglio le loro
storie e le loro piccole vittorie se mi danno il permesso. Si tratta di persone
davvero speciali che meritano il rispetto di tutti. Rispetto che a volte non è
così scontato guadagnarsi… ma ci stiamo lavorando!
Per finire... un
consiglio per tutte le matrigne?
Fate della Pazienza
un vostro caposaldo. Buttatevi in queste situazioni con semplicità e chiarezza,
impiastricciatevi le mani di colori insieme ai vostri figliastrini ed amateli
con tutte voi stesse senza remore. Mettete da parte ogni forma di gelosia e
ricordatevi che voi avete scelto un pacchetto All Inclusive dove non ci sarete solo voi su quel piedistallo ma
anche bambini, ex mogli e parentame vario che farà capolino alla vostra porta
in momenti più o meno graditi. Ma voi siete Matrigne. E le Matrigne Buone, si
sa, sono eroine proprio come le Principesse delle favole.
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