Che sia il periodo di quarantena che stiamo affrontando, che sia spiegare la morte di una persona cara, che sia parlare con i bambini di cose che fanno male anche a noi, la sincerità è fondamentale, come lo è dire cosa proviamo.
Nei social ho visto canzoncine ecartoni animati a tema: scegliete voi. Io a mio figlio di due anni ho detto che è proibito uscire perché c'è una malattia pericolosa e se la prendiamo dobbiamo andare in ospedale.
Ho scelto parole semplice e familiari. Non sono scesa in troppe spiegazioni, che lo avrebbero confuso. Gli ho confessato che mi annoio e mi innervosisco anche io.
Dare un nome ai nostri sentimenti è importante per loro: iniziano a riconoscerli, non si vergogneranno di quello che provano, si sentiranno accolti. Non è sbagliato essere tristi o arrabbiati.
Certo, non carichiamoli di ansie!
Teseo voleva uscire e quando gli ho detto di no, inscenando una tragedia che Mario Merola è un dilettante I'm confronto. Mi sono seduta accanto a lui per terra: era sdraiato e batteva i piedi.
Gli ho detto che Aveva ragione. Anche io mi sarei messa a piangere ma siamo obbligati a stare in casa. Guardiamo il lato positivo: passeremo tanto tempo insieme.
Lui allora ha smesso e mi ha abbracciata forte.
Ci sono anche le volte in cui perdo la pazienza e urlo come un'aquila dalla disperazione : siamo umani, lo stiamo imparando.
Nessun commento:
Posta un commento