C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. (Bruno Munari, Arte come mestiere, 1966)
Raccontare chi è stato Bruno Munari (1907- 1998) è una vera impresa. Fu un grande designer, un grande scrittore, un grande artista e un grande pensatore. Fu un grande.
La sua idea di infanzia era un'idea innovatrice e rivoluzionaria: lavorava per i bambini, considerandoli soggetti attivi e riflessivi. Dal materiale nasceva l'emozione, poi l'idea. Un metodo attivo scientifico, lo definiva, vicino alla pedagogia attiva della Montessori.
I suoi Laboratori, il metodo in cui proponeva materiali e attività sono diventati oggetto di studio in tutto il mondo. La considerazione su cui si basavano era quella, tanto cara a Munari, secondo cui "semplificare è più difficile che complicare". Dava particolare rilievo al processo piuttosto che al lavoro finito e lo ripetiamo spesso anche nei nidi, ma alla fine la logica del "dover fare qualcosa che resta per far vedere" rimane. In effetti è dall'esperienza prima e dall'emozione poi che nasce la conoscenza; il prodotto che ne deriva è come un souvenir di un viaggio che ci ha accresciuto da un punto di vista psichico e culturale.
Sempre di stampo montessoriano, sono i suoi mobiles, adatti per i bambini di pochi mesi, realizzati dopo gli studi di macchine inutili in movimento.
Sua è anche l'idea dei prelibri, una serie di 10 libri, raccolti in un volume extralarge, adatti per i bimbi che ancora non sanno leggere, e non solo... Sono infatti libri realizzati in diversi materiali, che offrono stimolazioni tattili diversi e permettono al lettore di interagire in maniera sempre differente. Munari puntava sull'effetto della sorpresa, da cui deriva la cultura. Si guarda attraverso un buco, si abbottona, si ascoltano pagine frusciare e battere forte.
Anche le Rose nell'insalata sono opera sua: "una volta una maestra prese una patata e la tagliò a metà"... L'idea dell'usare gli ortaggi (patate, insalata, radicchio, rosmarino) come timbri per poi realizzarne altro unisce il senso di praticità a una grande creatività. Divertirsi trasformando un segno in qualcosa d'altro e magari inventarsi anche delle storie.
Segnalo qualche sito interessante di attività laboratoriali in "stile Munari":
Munaria organizza laboratori sul metodo dell'artista
La fattoria delle Ginestre fattoria didattica della provincia di Pavia
Blu sole laboratori didattici e formazione per insegnanti. Ho avuto la fortuna di frequentare un loro corso e non posso fare altro che consigliarvi di partecipare a qualcuno dei loro incontri, se vi capita l'opportunità.
BLOG SIMPATICO, INTERESSANTE, UTILE...
RispondiEliminaCOMPLIMENTI!
Grazie mille Rossana! Continua a seguirci ;)
EliminaVale, nelle mie peregrinazioni pre-concorso ho trovato TE!! Non sapevo che avessi un blog, e per giunta così interessante e originale!! Complimenti!!! Simona (tua collega :-)
RispondiEliminaTi ringrazio Simo!!! Sei molto gentile e son felice che il blog ti piaccia!! un abbraccio
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