lunedì 19 maggio 2014

Educare è rendere autonomi: Paulo Freire

Il vero aiuto da dare all'uomo consiste nell'aiutarlo ad aiutare se stesso, nel farlo agente
del suo stesso recupero, nel collocarlo in una posizione critica di fronte ai suoi problemi.
P. Freire

Paulo Freire (1921-1997) è un pedagogista brasiliano ed è stato spesso paragonato a Dewey per il concetto democratico di apprendimento, in cui lo studente assume il doppio ruolo di docente e discente. Sebbene l'urgenza dell'educazione, specialmente nella sua terra, è innanzitutto quella di insegnare a leggere e a scrivere, poichè senza un'alfabetizzazione di base non si può avere una conoscenza vera.

E'proprio combattendo l'analfabetismo che "l'oppresso" prende coscienza della sua situazione e dell'opportunità di far parte di una coscienza politica comune che può sovvertire l'ordine tradizionale e classista della società. 

Si arriva così all'ultima fase fondamentale della pedagogia di Freire: la liberazione, che si guadagna non con la rivoluzione, ma attraverso il dialogo, mettendo insieme azione e riflessione. Ed è sempre il dialogo, la verbosità, la comunicazione alla base di ogni buona scuola che si rispetti.

Il maestro parla con l'alunno non per trasmettere nozioni, ma per sviscerare competenze e abilità. Educazione si avvicina al suo concetto maieutico orginario di ex-ducere, tirare fuori. Uno scambio continuo di informazioni ed idee, che dovrebbe essere il fondamento primario di ogni relazione.

Educazione è quindi rendere autonomi di autoeducarsi e di educarsi con e attraverso gli altri.

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