giovedì 2 febbraio 2012

Per una scuola creativa alla Ken Robinson

Oggi mi sono imbattuta in un videoCambiare i paradigmi dell’educazione: un buon illustratore disegna a parole quello che Sir Ken Robinson sta spiegando (tradotto in italiano da una voce un po’antipatica). La nostra incertezza culturale ed economica viene risolta istruendo in ragazzi in maniera univoca e standardizzata. 

Il nostro sistema educativo è ormai antico e legato al sistema industriale, legato a sua volta al sistema piramidale delle capacità. L’arte viene penalizzata, così come tutte le menti divergenti: “Dobbiamo uscire dal modello che divide accademico da non accademico”. La voce prosegue ancora mostrando che l’apprendimento di gruppo è più efficace rispetto a quello di un cervello isolato.

Niente di nuovo insomma, ma tutto ancora da realizzare! Ho guardato altri due video “La scuola uccide la creatività?” e “Come vengono le buone idee?”… I concetti espressi sono più o meno gli stessi: l’esaltazione di un pensiero creativo rispetto all’omologazione delle intelligenze, la volontà di riuscire a scovare la vera attitudine di ognuno di noi, la critica a una scuola troppo costrittiva e penalizzante.

Sir Ken Robinson ha insegnato Educazione Artistica all’Università di Warwick (Gran Bretagna) per molto tempo e conosce bene il sistema scolastico inglese. Ha ricevuto la nomina di baronetto per i suoi contributi al mondo dell’arte nel 2003, ma poi si è trasferito a Los Angeles. Ha scritto molti libri, tra cui Out of mind: Learning to be creative. Nessun libro è stato tradotto in italiano.

Secondo Robinson il modello di educazione globale dovrebbe essere revisionato, occupandosi di più dei reali bisogni di ogni singolo bambino. Non ci dovrebbe essere una gerarchia di materia stilata in base alla spendibilità lavorativa di ciascuna di esse. Invece si spinge un bambino a studiare matematica piuttosto che musica, lingue straniere piuttosto che arte, senza minimamente pensare al talento nascosto che c’è in lui. Questo mortifica l’individuo, a cui non è stata data l’opportunità di scoprire la sua strada.

Pensieri letti e riletti nei libri di pedagogia, ma pensateci bene: dove sta la realtà? Conosco insegnanti che cercano di far emergere le potenzialità di ogni alunno, ma quante altre sono schiacciate dal sistema di "produzione curriculare" scolastica?! Non ha tutti i torti questo professore inglese e nel nostro piccolo come maestre, come educatori, come genitori, come adulti dovremmo dare del tempo ai bambini per ricercare insieme a loro quelle risorse speciali nascoste in loro.

Date un'occhiata ai video e lasciate il vostro commento, se vi va, per poter confrontarci su queste tematiche, che andrebbero discusse e ridiscusse. Qui di seguito, i link per vedere i video:

“Cambiare i paradigmi dell’educazione”: http://www.youtube.com/watch?v=auRcvgKfqBk

“La scuola uccide la creatività?”: http://www.youtube.com/watch?v=PauDxDdKP1k&feature=related 

6 commenti:

  1. Ciao Vale!
    Il tuo blog è per me fonte di ispirazione, per questo ho pensato di premiarti.
    Quando puoi ti aspetto sul mio blog per ritirare il premio.
    Buon Lavoro
    Maestra Valentina

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  2. Grazie omonima!!!! i premi son sempre ben accetti...passo subito allora! Buon Lavoro e grazie per il sostegno.. Vale

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  3. Ho visto il primo video,fa riflettere.
    Il problema è che siamo lontani anni luce da un cambiamento,anche se qualcuno nel suo piccolo s'impegna per rendere fattibile certe idee.
    Sabrina

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  4. Un po'lo penso anche io! ad esempio, è stata una delusione vedere che i suoi libri non sono stati tradotti in italiano. Ma sono anche fiduciosa: se siamo qui a parlarne nel nostro piccolo qualcosa possiamo fare!!

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  5. Le sue idee non sono nuove ma lui le esprime con passione, che è poi l'elemento fà la differenza. L'ho scoperto ieri e sono alla ricerca di altri video. E' veramente affascinante. Dovresti vedere anche Edgar Morin nell'intervista a "Che tempo che fà" e all'università di Macerate dove riceve la laurea Honoris Causa.

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  6. Ho visto Morin a Che tempo che fa (adoro quel programma) e hai ragione, i concetti non sono innovativi, ma come capita tante volte è il modo...trovare così tanta passione, ottimismo, fiducia nel prossimo, voglia di fare non è cosa da tutti i giorni!

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