lunedì 5 marzo 2012

Giochiamo con il cibo

A tavola si sta composti, non si tocca il cibo, non bisogna farlo uscire dal piatto né toccarlo con le mani e non ci si deve assolutamente sporcare. La mamma a casa vuole che il suo bimbo stia seduto, ma anche al nido ci sono un bel po’di regole da imparare. Poi un giorno ecco che tutto cambia…

Davanti al piatto di spinaci non serve più il bavaglio, non si devono mangiare le verdure e si devono prendere con le mani. Sono un po’mollicci ma il colore che lasciano sul foglio assomiglia a quello dell’erba del giardino. Hanno un odore strano e mi bagnano le mani, ma forse questa roba verdastra non è poi tanto male.

Rose nell'insalata- Bruno Munari, Corraini Editore
Ogni anno, nelle programmazioni entrano a far parte attività basate sui prodotti alimentari, sia per motivazioni legate alla non tossicità degli alimenti, sia per il loro reale valore ludico. I cibi riescono a stimolare tutti i sensi con le loro proprietà organolettiche: hanno un colore, una consistenza tattile, hanno un odore, un sapore. I bambini spesso li conoscono bene ma proporli come attività di manipolazione, di travaso, di pittura potenzia il pensiero altro, che annulla la funzionalità principale dell’oggetto per attribuirne un’altra in maniera fantasiosa. Si usa dunque il pensiero divergente, quello che porta a reinventare l'utilizzo di un oggetto comune, stimolando la creatività e facendo divertire.

All'asilo abbiamo usato spinaci, carote tritate, arance, passato di pomodoro, rape rosso, thè, cioccolata liquida per dipingere con la loro naturale colorazione. Abbiamo dipinto con patate, insalata, carote, radicchio, mele, facendoli diventare stampi da immergere nella tempera, proprio alla maniera di Bruno Munari, come nell'immagine. Abbiamo usato le spezie per fare attività olfattive. Ho usato farine bianche, gialle, di castagne, legumi secchi, pasta per travasi e manipolazione.

Quando ho proposto queste attività ai bambini sentivo anche io, nel mio intimo, di trasgredire, di fare un qualcosa di proibito. Ci sono tanti tabù legati all'alimentazione, tante regole prefissate e rigide che entrano nel profondo, specialmente nella fascia di età 0-3. A mio parere, attività di questo tipo rappresentano spazi protetti in cui il bambino può veramente esprimersi in maniera libera e totalizzante: pochi altri mezzi offrono le potenzialità sensoriali dei cibi. 


E poi se ci scappa un assaggino… che male c’è?!

2 commenti:

  1. che meravigliaaaa! Una proposta bellissima , come questo blog!!

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    1. Grazie Federica! Spero tu riesca a trovare gli spunti che cerchi.

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