giovedì 15 marzo 2012

La meraviglia al nido: Silvia si racconta…

Mi chiamo Silvia ho 30 anni e ho iniziato a lavorare nei nidi 10 anni fa, subito dopo essermi diplomata. Lavorare con i bambini era da sempre il mio più grande sogno e oggi mi sento molto contenta per esserci riuscita. Ancora però il mio sogno non è del tutto concluso perché mi piacerebbe aprire un nido tutto mio e sono convinta che ci riuscirò http://static.ak.fbcdn.net/images/blank.gif(Almeno lo spero!)


Stare con i bambini è un’emozione indescrivibile! Loro riescono a tirare fuori il meglio di me, con loro mi meraviglio ogni istante delle più piccole cose, mi diverto a giocare insieme. E'bello quando ti sorridono e ti fanno sentire importante, quando iniziano a chiamarti per nome, quando si buttano nelle tue braccia… in quei momenti mi sento veramente soddisfatta e mi ripeto sempre “ecco perché hai scelto questo lavoro!”.



Foto di S. Carnassale
Quest’anno poi è ancora più facile perché sono la responsabile della sezione Piccoli e qui le coccole, la dolcezza e lo stupore sono all’ordine del giorno!!!



Certo non sempre è facile sapere controllare le proprie emozioni nei momenti più difficili, come ad esempio gestire il distacco del bambino dai genitori durante gli inserimenti, gestire le ansie dei genitori senza farsi travolgere, lavorare in équipe (sia con i colleghi che con i genitori stessi). 

Per me questo non è un lavoro come gli altri ma una vera e propria missione, una palestra emotiva che ti mette a dura prova giorno dopo giorno ma come tutte le cose importanti ti lascia qualcosa di speciale.


Voglio concludere con una riflessione che forse molti conosceranno ma per me è fondamentale perchè è la sintesi di quelli che sono i miei obiettivi ogni giorno:



Dite: E’ faticoso frequentare i bambini. 
Avete ragione. 
Poi aggiungete: 
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, 
inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. 
Ora avete torto. 
Non è questo che più stanca. 
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi 
fino all’altezza dei loro sentimenti. 
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi. 
Per non ferirli.



Janusz Korczack



 (Scritto da Silvia Carnassale)

Silvia lavora a Roma e nel leggere il suo contributo ho subito pensato alla dolcezza che veniva fuori dalle sue parole. Ho poi riflettuto sul fatto che parlava di stupore e che dopo 10 anni al nido ci si meraviglia ancora, solo se si prenda con impegno e responsabilità il lavoro educativo.

Come al solito rimango con il mio contatto a vostra disposizione per raccogliere pensieri , esperienze, storie: valeps@hotmail.it

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