mercoledì 7 marzo 2012

Le riflessioni di Cristina, una vita al nido

Mi chiamo Cristina Costa, ho 52 anni e lavoro in un asilo nido comunale da 30 anniIn tutti questi anni, grazie agli aggiornamenti, all’esperienza, all’apporto dei bambini, credo di essere molto cambiata nel mio approccio ai piccoli e al mio ruolo educativo.

Prima credevo di dover insegnare loro delle cose, ora so che devo solo favorire l’emergere delle loro potenzialità
Prima pensavo che certe sfumature i bambini non fossero in grado di coglierle, ora so con assoluta certezza che colgono e comprendono molto ma molto di più di quanto noi adulti a volte ipotizziamo.

Foto di C.Costa
Prima mi illudevo di organizzare la loro giornata, ora mi limito a viverla assieme a loro.
Prima suggerivo soluzioni, vie per giungere a risultati, ora ho imparato a rispettare i loro tempi e le loro conquiste.
Prima valorizzavo i disegni “belli” , adesso apprezzo l’espressività e l’autenticità delle opere dei piccoli artisti.

Prima proponevo percorsi e prove di abilità e coordinamento, ora conduco sedute di psicomotricità.
Prima programmavo ora osservo.


Prima pensavo di doverli tenere sempre occupati, ora so l’importanza anche dei tempi vuoti, del relax e delle coccole.
Prima a volte temevo i bambini, le loro reazioni, i loro rifiuti, le difficoltà nelle routines… adesso tutto questo è superato.

Sono cresciuta con loro e grazie a loro, ho imparato a conoscerli veramente e sono fortunata a fare questo lavoro che mi ha cambiato anche nel mio interagire con gli adulti. Difficoltà, soprattutto a livello amministrativo, ce ne sono ancora molte, ma ora non ho paura di affrontarle… chi lavora coi bambini impara anche il coraggio, il sorriso e l’importanza di esprimere sempre le proprie emozioni.

(scritto da Cristina Costa)

Cristina lavora all’Asilo Nido comunale Cipì di Piadena, in provincia di Cremona, paese natale di Mario Lodi.
Nel leggere le sue riflessioni non ho potuto fare a meno di sorridere perché… tante volte mi sono interrogata anche io sulle stesse questioni: come faccio se perdo il controllo della situazione? Cosa fare per risolvere una determinata situazione? Come intrattenerli nei “momenti morti”? Beh, alla fine, come dice Cristina, rispettando i tempi dei bambini, la giornata al nido si crea da sé, si organizzano le attività e si vivono a pieno i momenti vuoti.

Se volete raccontare le vostre storie e riflessioni, scrivetemi valeps@hotmail.it

3 commenti:

  1. Vale è bellissimo questo articolo!!!!!!!! Sì ..... è vero i tempi morti appartengono all'adulto ... che li vive .... ma no al bambino: i bambini sanno bennissimo costruirsi il tempo e soprattutto rallentarlo!!!!!!!!!! Quanto dobbiamo imparare da loro, nonostante persone piccole!!!!! Grazie della condivisione!!!!!!

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    1. Eh sì...le riflessioni di Cristina sono davvero quelle di un'educatrice con una grande consapevolezza delle proprie azioni educative. Anche se potrebbero apparire banalità, trovo che il dialogo con le colleghe stimoli a creare una professionalità condivisa, che purtroppo nella realtà a volte manca.

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    2. Assolutamente no, non sono banalità!!!!! Sono cose che fa bene risentire a oltranza soprattutto da chi è anni che affronta un persorso lavorativo e professionale con una determinate motivazione e consapevolezza!!!!!!! Grazie <3

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